Dimenticanza

“Odi le visite e i dottori. Ti senti giudicata, inadatta, mai preparata.

Riconosci per prima la tua malattia ed è inutile dirti tranquilla, non è un esame, se sbagli nessuno ti sgrida, nessuno si arrabbia.

Pezzi interi della tua esistenza stanno scivolando via, non ti riconosci più allo specchio, domandi a te stessa Chi sei?

A volte non ti perdono di aver perso il controllo di te, di non riconoscermi come figlia. Mi sorridi, intuisci che il mio è un viso a te caro.

Il tuo corpo è invecchiato, segue il declino dei tuoi pensieri. Per salire le scale afferri con entrambe le mani il passamano della ringhiera e issi tutto il peso del tuo corpo da un gradino all’altro con fatica sempre crescente. Conti i passi per riconoscere che sei viva.

Ho rabbia dentro, la trito tra i denti stretti. Ho paura. Anche tu ne hai, lo vedo dagli occhi sempre più privi di espressione.

Una mano invisibile ti ha cancellato tutti i ricordi. Non hai più luce.

Sei vittima della tua dimenticanza”.

 

L'Alzheimer è una malattia invisibile, subdola, il cui sintomo precoce è la dimenticanza, la difficoltà nel ricordare gli eventi recenti.

L’Alzheimer è una forma di demenza, un processo degenerativo che pregiudica progressivamente le cellule cerebrali, rendendo poco a poco l'individuo incapace di una vita normale e colpendo la famiglia che spesso non sa come gestire il malato.

A livello globale la demenza colpisce 47 milioni di persone e in Italia si stimano 1.241.000 casi. I servizi e la ricerca sono ancora del tutto insufficienti.